Dr.ssa Chiara Guasti, Logopedista.
Che cos’è il disturbo del linguaggio nel bambino?
Il disturbo del linguaggio fa parte dei disturbi del neurosviluppo e rientra nella categoria dei disturbi della comunicazione. Esso consiste nella incapacità di acquisire la lingua a cui il bambino è esposto.
Può essere associato ad altre difficoltà che si manifestano in modo meno evidente : disturbi psicomotori , prassici, visuo-spaziali, deficit di attenzione e iperattività, difficoltà di memoria, alterazioni comportamentali, lentezza nel processamento delle informazioni.
La diagnosi del disturbo di linguaggio deve escludere che siano presenti i seguenti fattori: il ritardo mentale, il disturbo dello spettro autistico, le disabilità neuromotorie e la sordità.
Quali tipi di disturbo della comunicazione esistono secondo la classificazione del DSMV?
- Disturbo del linguaggio: persistente difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di diverse modalità di linguaggio (linguaggio parlato, scritto, gestuale o di altro tipo..) dovuto a deficit di comprensione e/o produzione e caratterizzata da un lessico ridotto, una limitata strutturazione delle frasi e una compromissione delle capacità discorsive.
- Disturbo fonetico -fonologico : cioè difficoltà nella programmazione, articolazione e percezione dei suoni all’interno della parola (speech sound disorder).
- Disturbi della fluenza dell’eloquio (balbuzie)
- disturbo della pragmatica del linguaggio, cioè difficoltà nel comunicare nel modo adeguato tramite il linguaggio, dare il giusto significato alle frasi a seconda dei contesti e delle intenzioni dell’interlocutore.
Quali sono le cause del disturbo del linguaggio?
Il disturbo di linguaggio deriva da un insieme di fattori neurofisiologici, genetici e ambientali. La sua espressione dipende dal tipo di impatto che ognuno di questi fattori ha sul bambino. In ogni bambino il disturbo si presenta differentemente e dipende da come questi elementi causali interagiscono tra loro (modello neuro-costruttivista e socio-interazionista DSMV)
Come riconoscere il disturbo di linguaggio nel bimbo piccolo?
Ripercorriamo insieme le tappe dello sviluppo normale del linguaggio….
Cosa deve saper fare un bimbo dai 3 ai 6 mesi?
- Già dai 3-6 mesi il bambino comincia a comunicare: condivide gli stati affettivi e interagisce con le persone familiari, sorride e segue lo sguardo della mamma. Segue le diverse intonazioni della voce, riconosce la voce della mamma.
Cosa deve saper fare un bimbo dai 6 agli 8 mesi?
- Dai 6 -8 mesi compare la lallazione (sillabe ripetute MA-MA-MA..)
- Il bimbo comincia a comprendere la causalità degli eventi (es. capisce che se schiaccia un tasto del gioco parte una canzoncina.. ) e ad anticipare gli eventi comunicativi con la mamma o con il papà (es espressione di gioia quando capisce che la mamma gli darà da mangiare).
- E’ in grado di rispettare i turni della comunicazione (es. la mamma vocalizza – il bimbo ascolta e poi vocalizza a sua volta..)
Cosa deve saper fare un bimbo dagli 8 ai 10 mesi?
- Tra gli 8 e i 10 mesi, inizia a comprendere le parole (es. dammi,vieni, ancora..)
- Usa i gesti per chiedere, per dare, per indicare, per mostrare.
- Condivide l’attenzione con l’adulto su oggetti, azioni o soggetti (es. il papà indica una persona, lui la guarda e poi riguarda il papa, il bimbo osserva il papà che prende in mano un gioco e lo fa funzionare..)
- Imita le azioni (ritmi, battere le mani, smorfie..).
Cosa deve saper fare un bimbo dai 10 ai 18 mesi ?
- Intorno ai 10 mesi compaiono le prime parole (es.mamma, nanna, pappa, aua, butta…)
- Compaiono anche i gesti più evoluti (es. fare CIAO con la mano per salutare, dire che una cosa è buona girando il dito sulla guancia, muovere la testa per dire SI o NO).
- Il bimbo inizia ad interessarsi ai giochi di finzione anche se in modo approssimativo (es. mette gli animali nel contenitore, spinge la macchinina..)
- *Inizialmente molti suoni all’interno delle parole sono sostituiti con altri più semplici oppure eliminati (es. “palla-paia”- “, “biscotti”- cotti).
Cosa deve saper fare un bimbo dai 18 ai 24 mesi ?
- Verso i 18 mesi il bimbo comincia a produrre tante parole (minimo 50), inizia ad unire i gesti e le parole per comunicare (es. se una cosa è buona dice “mamma” e poi porta il dito alla guancia),
- In questo periodo comincia anche a produrre più parole insieme (es. “ nina più”- “macchinina più”) anche se non costruisce bene la frase (es “la macchinina non c’è più”).
- Gioca a “far finta” su di se (es. finge di mangiare la pappa), sull’altro (es .da la pappa alla mamma ) e con gli oggetti (es. da la pappa alla bambola).
- Comprende le frasi e le domande semplici dell’adulto (es “prendi i biscotti!”.”oggi andiamo al parco”, “vuoi la frutta o lo yogurt?”…).
- E’ in grado di richiedere un oggetto non presente in quel momento o che è stato nascosto (es. “ov’è palla?).
*Come riportato negli esempi i suoni all’interno delle parole prodotte a quest’età possono essere ancora sostituiti
Cosa deve saper fare un bimbo dai 24 ai 36 mesi ?
- Dai 24 mesi ai 3 anni inizia a produrre e capire frasi sempre più complesse (es. la pallina è in cucina, vai a prenderla, portami la palla e la macchinina, metti la macchinina sopra il tavolo, metti il sacchetto nel pattume)
- Risponde alle domande (es. che cosa hai fatto?, perché?, dove?..)
- Il gioco è ben costruito con un insieme di azioni (es. prende un camion , carica i mattoncini, lo spinge e lo scarica)
- A 36 mesi le frasi sono complete con articoli , preposizioni e pronomi (es. “ho messo le macchinine nel garage”..), possiede qualche regola grammaticale, racconta piccole storie e si fa capire. I suoni all’interno delle parole non sono più sostituiti.
Quando iniziare a preoccuparsi?
Quali sono i sintomi più evidenti di difficoltà?
Dai 3 ai 6 mesi:
- Il bambino non riesce a seguire lo sguardo,
- Non ricambia il sorriso delle persone familiari
- Non condivide il gioco interpersonale con il papà e la mamma (scherzi, aspettativa, canzoni..)
- Non vocalizza (AAA..).
Dai 6 agli 8 mesi:
- Il bambino non dimostra di comprendere (con i gesti del viso e del corpo) quando sta per succedere qualcosa di ripetitivo e quotidiano (es. cambio del pannolino., pappa..)
- Non manifesta reazioni agli eventi (es. espressioni di sorriso o di pianto..)
- Non reagisce e non si gira quando viene chiamato
- Non manipola e non si interessa ai giochi, non prova a prendere i giochi (cubetti, palline..), schiacciare i pulsanti, impilare..
Dagli 8 ai 10 mesi:
- Non c’è la lallazzione (es. MA MA ..PA PA)
- Non capisce le parole di uso più frequente (es. dammi, prendi, vieni..)
- Non richiede con il palmo della mano e non da’ una cosa all’altro
- Non indica se vuole una cosa
- Non mostra gli oggetti alla mamma e non li indica per farglieli vedere
- Non guarda l’adulto mentre esso fa un’azione con un oggetto e non la imita ( es. battere le manine).
- Non rispetta il turno vocale (es. non ascolta la mamma quando vocalizza e non ripete )
Dai 10 ai 18 mesi:
- Non sono comparse le prime parole , ad esempio: mamma, papà, dammi, aua (acqua), paia (palla)..)..
- Non produce i rumori ambientali (es cade “BOM”..) e i versi degli animali
- Non risponde SI o NO alle domande (es. vuoi l’acqua?..)con le parole o i gesti del capo
- Non si interessa ai giochi (es. prendere gli animali e metterli vicini, spingere le macchinine..)
- Non capisce se gli si fanno semplici domande (es. vuoi lo yogurt o i biscotti?) o se gli si raccontano cose (es. “sai il gatto si è nascosto..lo cerchiamo?”..)
- Non ascolta
- A 18 mesi non sono ancora comparsi i suoni: M, P, B, K, T
Dai 18 ai 24 mesi:
- Non sono comparse almeno 50 parole nel suo linguaggio
- Il bambino dice solo le parti iniziali delle parole (es. torta- TO, pasta – PA, cane- CA..)
- Non riesce a dire parole composte da 2- 3 sillabe (es. BA-NA-NA, MA- NO…)
- Non unisce i gesti al linguaggio per comunicare (es. “mamma – gesto dammi- paia”- “mamma dammi la palla” )
- Non unisce 2 o più parole insieme (es. “mamma adda nina” – “mamma guarda la macchinina”)
- Non comprende frasi semplici (es. “vai a prendere il pentolino” , “spingi la macchinina”, “portami la palla”, “prendi le scarpe e portale qua”..)
- Non è in grado di giocare facendo finta su di se (es. fare finta di dormire.. ), sugli oggetti (es. fare dormire la bambola o la macchinina…) e sugli altri (es. da la pappa al papà)
- Non sono comparsi suoni del linguaggio: N, D, L, F, V, S
Dai 24 ai 36 mesi:
- Non presta attenzione alla lettura di un libricino e non si interessa alle immagini
- Sembra non capire quando gli si spiegano le cose o gli si fanno domande un po’ più complesse (es hai lasciato le scarpe sotto al letto!, prendi la giacca e le scarpe, vai a prendere la palla che è in cucina, racconta alla mamma dove siamo andati, cosa hai mangiato oggi all’asilo?).
- Spesso non ricorda ciò che gli viene detto o gli viene mostrato (es. ti ricordi come si chiama il tuo amichetto?..guarda.. come si chiama questo?..).
- Il linguaggio c’è ma è ancora poco comprensibile, persistono gli stessi errori (es stella- tella) o non è comprensibile affatto (es. “voglio il gelato”- “oio ato”, “il sole è giallo”- “il tole è tallo”, “la palla grande”- “pa dadde”)
- Non riesce ad organizzare un gioco di finzione complesso (es. mettere dei mattoncini sul camion, far partire il camion , scaricare i mattoncini e tornare indietro..)
- Non sono comparsi i suoni R, Z, G
- Non riesce a dire parole con due consonanti vicine ( es. STELLA, PRATO, ALT0, BIMBO)
A chi rivolgersi?
La diagnosi viene effettuata da un Neuropsichiatra Infantile e da una logopedista.
- Chiara Guasti. logopedista